I dati sulle dichiarazioni dei redditi suddivisi per Cap evidenziano la polarizzazione tra redditi bassi e redditi alti
Fonte: flourish.studio
Con un reddito medio pro capite di 31.800 euro, Milano resta la grande città in cui si guadagna di più in Italia. Secondo i dati relativi al 2020 pubblicati nell’aprile del 2022, tutte le 39 zone dei Codici di avviamento postale (Cap) della metropoli lombarda, eccetto una, si collocano sopra la soglia del reddito medio nazionale (pari a 21.600 euro). È però anche una città molto polarizzata tra redditi bassi e redditi alti – non solo socialmente, ma anche geograficamente: il reddito infatti si concentra fortemente nelle zone centrali e decresce gradualmente mano a mano che ci si sposta verso i confini esterni.
Nel 2021, i dati sulle dichiarazioni dei redditi del 2019, pubblicati per la prima volta suddivisi per Cap, avevano rivelato che la geografia della ricchezza a Milano continuava a seguire lo schema ereditato dall’era industriale, quando al centro “borghese” (e alla semiperiferia abitata da impiegati e commercianti) si contrapponeva la periferia “operaia”.
Nel 2019, lo spicchio settentrionale del centro storico (il Cap 20121, con piazza Duomo, piazza Castello, Brera, piazza Cavour e corso Venezia), con 88.000 euro pro capite, risultava la zona a più alto reddito di tutto il Paese. Un po’ più indietro restava la parte occidentale del centro storico (il Cap 2023, con le aree da corso Genova a corso Magenta, a via Molino delle Armi), seguita a distanza da quella sud-orientale (20122, con Porta Romana, la zona del Tribunale e corso Europa). Nell’area dei vecchi Corpi Santi (la fascia semi-periferica attraversata dalle circonvallazioni) si registrava un reddito medio tra i 30.000 e i 50.000 euro, mentre nella parte più esterna del territorio comunale i dati oscillavano tra 18.000 e 25.000 euro.
L’unica eccezione allo schema centro-periferia era l’area del Cap 20145: con i grattacieli di City Life e le zone residenziali della vecchia Fiera (da corso Vercelli a largo Domodossola, passando per piazza Wagner e via Pagano), era l’unica area fuori dalla cerchia dei bastioni cinquecenteschi che, con 71.000 euro di reddito medio, emergeva effettivamente come “nuovo centro”.
I dati del 2022 mostrano che alla fine del 2020, dopo la prima fase della pandemia, la situazione non è cambiata, anzi si è rafforzata un po’. In generale i quartieri con redditi medi dai 30 mila euro in su erano rimasti stabili o in qualche caso avevano hanno guadagnato qualcosa, con molte delle aree con un reddito sopra i 60 mila euro che avevano beneficiato di un aumento di circa un migliaio di euro, mentre le zone più povere in molti casi avevano visto scendere ulteriormente il loro reddito pro capite.
In cima alla classifica c’è ancora il Cap 20121, con un reddito medio di quasi 89.000 euro all’anno. Al secondo posto il Cap 20145, con 71.800 euro, seguito dal 20123 con 68.400 euro e dal Cap 20122 con 53.000 euro pro capite.
Nella fascia intermedia a guidare la classifica è la zona a est di Porta Venezia (20129) con 49.396 euro di reddito medio pro capite, mentre in fondo alla fila, il Cap 20157 (con Quarto Oggiaro, 17.600 euro), risultava preceduto dal Cap 20152 (Baggio, Forze Armate e Sella Nuova) con 21.800 euro, dal 20161 (Comasina, Bovisasca e Bruzzano) con 21.900, dal 20132 (via Rizzoli, Palmanova, Cimiano e Crescenzago) con 22.000 e dal 20156 (Espinasse e Villapizzone) con 22.100 euro pro capite.
Fonte: Corriere della Sera, 16 aprile 2022